I sindaci: “Eliski un bene per la nostra economia e l’occupazione”
I sindaci di Macucagna e Formazza, Stefano Corsi e Bruna Papa, firmano un documento congiunto contro la demonizzazione dell’eliski in occasione del raduno organizzato dal popolo del no in Val Formazza
I sindaci di Macucagna e Formazza non ci stanno alla demonizzazione dell’eliski. E in un documento congiunto dicono le loro ragioni: «No a chi, in spregio alle comunità che lavorano e vivono in montagna, con arroganza e presunzione vuole porre solo limiti e divieti, in nome di tutele ambientali che sono soltanto ideologiche». Stefano Corsi e Bruna Papa: «Prima di attuare l’eliski è stato presentato un progetto di impatto ambientale al quale la Regione ha dato l’assenso: ricevuta l’approvazione, è stato stilato un preciso regolamento». Le loro ragioni si basano anche sul fatto che tale attività è praticata con l’ausilio di un solo elicottero e per un periodo limitato nell’anno, ovviamente in quello invernale. Non solo. Corsi e Papa evidenziano anche il fatto che l’eliski viene praticato in zone «dove tutte le discipline sportive possono svolgersi senza intralcio tra di esse». E ribadiscono: «Il popolo di montagna è il primo a voler proteggere il proprio territorio. Come potrebbe essere altrimenti, visto che vogliamo viverci? Le nostre comunità hanno storia e cultura secolare, tramandate da padre in figlio che noi vogliamo continuare a custodire. Sarebbe da stolti deturpare questo bene». Ma il perno centrale ruota sull’economia: «L’eliski ha una ricaduta positiva sull’intera comunità ed è un’occasione per mantenere posti di lavoro e crearne altri». L’intervento dei due primi cittadini, lo ricordiamo, avviene in occasione del raduno organizzato in val Formazza proprio per dire no all’eliski.
L’evento si terrà domenica 29 marzo. È organizzato da alcuni appassionati delle montagne dell’Ossola con l’appoggio della Sezione Cai Est Monterosa e con le guide Alpine Alberto Paleari e Marco Tosi.
«Sono cresciuto a Stresa e pur lavorando a Milano le montagne che più amo e frequento sono quelle dell’Ossola – sottolinea Marco Pech, uno degli organizzatori a La Stampa – e quindi, dopo essere stato in Valmalenco a un’analoga iniziativa contro l’eliski, ho pensato che anche qui nelle nostre bellissime valli si potesse far sentire la voce di chi ama la montagna per come è e come è sempre stata».
La pratica dell’eliski da queste parte trova terreno fertile grazie all’orografia del terreno, in quanto vi è ampia libertà di atterrare su ampie fette del territorio e vi sono minori limitazioni. «Il nostro vuole essere un raduno di liberi pensatori e scivolatori, una festa più che una protesta – aggiunge Pech – la mia personale critica non è di tipo moralista. Credo sia soprattutto una questione di eleganza, di stile: andare in montagna con l’elicottero è come andare al matrimonio della regina in ciabatte».
Il ritrovo è alle 8 a Valdo alla partenza della seggiovia del Sagersboden. L’itinerario: la strada del Vannino, il lago Sruer, il passo Ledendun o del Vannino e la discesa al rifugio Myriam per la firma del manifesto contro l’eliski.