La prima salita indiscussa dei Ragni sul Cerro Torre

Il 13 gennaio 1974 la prima salita indiscussa del Cerro Torre da una spedizione del gruppo dei Ragni di Lecco; in quell’occasione giunsero in vetta Daniele Chiappa, Mario Conti, Casimiro Ferrari e Pino Negri.
Negli anni cinquanta vi furono diversi tentativi di salita al Cerro Torre. In particolare, nel 1958 due spedizioni italo-argentine tentarono la salita contemporaneamente ed in maniera indipendente tra di loro. Una era guidata da Bruno Detassis e aveva tra i suoi componenti Cesare Maestri, l’altra era guidata da Walter Bonatti e Carlo Mauri. Entrambe dovettero rinunciare all’impresa per motivi logistici. Nel 1959, Bonatti e Mauri avevano preventivato un secondo tentativo, ma abbandonarono prima ancora di partire quando seppero che un’altra spedizione italiana, guidata da Maestri, era partita prima di loro.
La vetta del Cerro Torre è considerata fra le più spettacolari e inaccessibili del mondo perché, qualunque via si scelga, bisogna affrontare almeno 900 metri di parete granitica, per arrivare ad una cima perennemente ricoperta da un “fungo” di ghiaccio. Inoltre le condizioni meteorologico-climatiche della regione sono particolarmente sfavorevoli.
La spedizione di Cesare Maestri
La spedizione di Cesare Maestri comprendeva anche il ghiacciatore Toni Egger e Cesarino Fava. Maestri ed Egger partirono all’assalto della vetta, mentre Fava rimase al campo per supporto. Dopo una settimana Maestri fu ritrovato in stato confusionale, e raccontò a Cesarino Fava di aver raggiunto la vetta il 31 gennaio insieme ad Egger, che era poi caduto durante la discesa portando con sé la macchina fotografica e quindi le prove del successo. Una storia conosciuta, sulla quale si è detto e scritto tanto.
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La vicenda, infatti, diede vita a numerose polemiche. Molte spedizioni tentarono di ripetere l’itinerario descritto da Maestri, ma senza riuscirvi; i resoconti riportavano da un lato notevoli discrepanze tra le descrizioni di Maestri e le caratteristiche effettivamente riscontrate sulle pareti, dall’altro la mancanza di tracce riscontrate del passaggio della prima spedizione.
La storia la si conosce. Maestri tornò ad affrontare il Cerro Torre nel 1970 insieme ad Ezio Alimonta, Daniele Angeli, Claudio Baldessarri, Carlo Claus e Pietro Vidi. La cordata salì per una nuova via, lungo la parete Sud-Est, portando con sé un trapano a compressore con il quale Maestri attrezzò circa 350 m di parete con 360 chiodi a pressione. Questi giunse fino al termine della parete rocciosa, ma non salì il fungo di ghiaccio terminale della montagna poiché, come affermò in seguito, “non fa veramente parte della montagna”. Durante la discesa, in un gesto di sfida, Maestri lasciò appeso il compressore all’ultimo chiodo, circa 30 metri sotto l’inizio del fungo di ghiaccio, quindi a 60 metri dalla vetta.
La via del Compressore
La via del compressore (detta anche via Maestri o Compressor route) fu ripercorsa nel 1979 dall’americano Jim Bridwell che riscontrò che i chiodi lasciati dalla spedizione del 1970 s’interrompono a 30 metri dal fungo terminale.
Il 26 novembre 1985 Marco Pedrini compie la prima ascesa in solitaria della via del compressore. Impresa documentata nel film Cumbre di Fulvio Mariani.
Nell’ottobre del 1987 Rosanna Manfrini compie la prima salita femminile lungo la “via Maestri” in cordata con il compagno Maurizio Giordani.
Nel 2005 Ermanno Salvaterra, uno dei maggiori conoscitori del Torre e il primo a scalarlo d’inverno (nel luglio 1985), fino ad allora sostenitore di Maestri, ripercorse la via del ’59 insieme a Rolando Garibotti e riuscì a raggiungere la cima. Non trovò tracce di un precedente passaggio e scoprì che la via segue un tragitto diverso da quello che per anni aveva descritto Maestri.
Il 16 gennaio 2012 l’americano Hayden Kennedy e il canadese Jason Kruk hanno salito con piccole varianti la via del compressore senza utilizzare quasi nessuno dei chiodi a pressione. Hanno utilizzato solo alcune soste e hanno rinviato in totale cinque spit (quattro di Ermanno Salvaterra del 1999 e uno di Chris Geisler del 2011) incontrando difficoltà di 5.11 e A2. Durante la discesa inoltre i due hanno rimosso gran parte dei chiodi a pressione.
Il 20 e 21 gennaio 2012 l’austriaco David Lama, accompagnato dal connazionale Peter Ortner, riesce a liberare la via del compressore. La via si discosta in alcuni tratti dalla linea originale e la salita è stata resa ancora più difficile dalla schiodatura degli americani Kennedy e Kruk di pochi giorni prima.
Cerro Torre: la prima salita indiscussa
Il 13 gennaio del 1974 i(alle 17,45 ora locale) i Ragni Casimiro Ferrari, Mario Conti, Pino Negri e Daniele Chiappa raggiunsero la vetta del Cerro Torre dopo aver completato la prima salita assoluta della parete Ovest, lungo quella che all’epoca era probabilmente la via di ghiaccio e misto tecnicamente più difficile del mondo e che ancora oggi è di sicuro una delle più belle e impegnative.
Dietro di loro settimane di assedio trascorse fra le incredibili architetture di ghiaccio della montagna. Con loro tutta la la forza e la dedizione dei compagni che avevano condiviso i rischi e le fatiche dell’impresa.
Era in gran parte merito di quei compagni se in quel momento i quattro hombres de la cumbre si trovavano li. Quel capolavoro dell’alpinismo di gruppo era stato possibile solo grazie all’impegno corale di tutti i 12 membri della spedizione.
Nel momento più drammatico, quando le scorte di cibo erano ormai esaurite, otto di loro avevano accettato di scendere dalla montagna, rinunciando alla legittima aspirazione a toccare la vetta, pur di consentire alle due cordate di punta di restare ancora qualche giorno in parete, nell’ultima disperata attesa di un’attenuazione del maltempo che consentisse di fare il balzo finale.
Tutti i membri della spedizione “Città di Lecco” al Cerro Torre del 1973/74: Pierlorenzo Acquistapace, Gigi Alippi (vice capospedizione), Daniele Chiappa, Mario Conti, Claudio Corti, Casimiro Ferrari (capospedizione), Giuseppe Lafranconi, Pino Negri, Ernesto Panzeri, Angelino Zoia, il dottor Sandro Liati e Mimmo Lanzetta.