K2, sherpa muore sotto gli occhi (e gli scarponi) degli alpinisti

K2, 27 luglio 2023: il portatore pakistano Mohammad Hassan è morto al Collo di Bottiglia, per oltre mezz’ora sarebbe rimasto appeso alle corde a testa in giù, finché non è stato issato, come ricostruito poi da testimonianze oculari. Ci sono state alcune valanghe nei pressi e alcuni alpinisti ne sono rimasti coinvolti, alcuni hanno fatto dietro-front.

L’incidente

In merito a ciò che è accaduto ad Hassan le notizie sono ancora contraddittorie. Sarebbe caduto, finito contro una roccia con la bombola di ossigeno fuori uso. Altri affermano che è stato coinvolto da una delle valanghe. Dal video si vedrebbe, come riporta Explorersweb, che Hassan era ancora vivo quando gli altri lo scavalcano per proseguire verso la vetta. Hassan muove una gamba!

Le riprese appaiono chiare. Con il drone il cameraman Philipp Flaemig ha mostrato decine di scalatori che lo scavalcano per raggiungere la cima del loro sogno, il K2. Invece di aiutarlo. E da dove son passati per salire, son ripassati anche per scendere. Hassan, nel frattempo, è morto.

Mohammad Hassan

Il portatore pakistano lavorava per un’Agenzia specializzata in trekking ed escursioni in montagna nella regione del Baltistan. Era stato assunto per aiutare i montatori di corde a raggiungere la vetta.

Luis Soriano Non so perché nessuno abbia cercato di salvarlo. La gente ha dovuto letteralmente passargli sopra per proseguire il percorso verso la cima. Il giorno seguente sono passato di lì e il corpo c’era ancora. Una tragedia.

Pare fosse la prima volta per Mohammad sulle pendici superiori del K2. E sembra che fosse anche male equipaggiato. In precedenza lo sherpa aveva lavorato solo come portatore al campo base, ma questa volta voleva guadagnare di più per pagare le cure alla madre malata. Lascia tre bambini piccoli. È stata organizzata una raccolta fondi per la moglie, per i figli e per la madre di Mohammad Hassan.

LA RACCOLTA FONDI

Le autorità pakistane hanno intanto avviato un’inchiesta sul decesso di Hassan e hanno sentito alcuni testimoni.

Le reazioni

Molti gli alpinisti che hanno preso posizione, indignandosi. Stessa cosa sui social da parte degli appassionati di alpinismo e di montagna.

Tamara Lunger È ANCORA NORMALE? Può davvero essere che una vita non conti più? Ora ho davvero avuto bisogno di qualche giorno per sistemare i miei pensieri, perché sono rimasto profondamente delusa, triste e ho quasi pianto quando ho visto il video della salita in vetta del K2 del 27 luglio sui media, in cui diversi scalatori passano sul pakistano morente Mohammad Hassan, per spuntare altri 8000 sulla loro lista.
Non voglio fare nomi ora, ma anche famosissimi scalatori citati in questa giornata!!! E il mondo li celebra. Sono davvero questi i valori di oggi?
Potrei vomitare che la gente è capace di comportarsi così indifferente, egoista, avidi e senza compassione
Tu, che potresti seguire i miei pensieri per un po’ di tempo, potresti sapere come mi prendono queste cose. L’intero comportamento su questi per me luoghi più sacri del mondo incarna la nostra società di performance malata.
Questi per me non sono scalatori, perché dovrebbero avere un minimo di rispetto, cameratismo e moralità.
Scusate, ma oggi non posso essere la gentile Tamara, perché questo mi commuove troppo… anche se ovviamente devo dire che io non c’ero e quindi non posso giudicare la situazione al 100%. Ma: Principalmente ci sono persone su queste montagne ora, con l’ossigeno, che non potrebbero fare un passo senza un portatore e ovviamente non sarebbero in grado di aiutare fisicamente qualcuno… Sono profondamente rattristata, perché l’alpinismo, una volta anche un po’ romantico, sta andando in una direzione che per me è semplicemente malato e terribile!
E, io non riuscirei più a dormire e mi vergognerei molto per questo comportamento!!!

 

Romolo Nottaris a RSI Sono cose che possono succedere, e succedono, soprattutto con le spedizioni commerciali che esistono oggi sugli Ottomila. Gli Ottomila sulla via normale non sono più saliti dagli alpinisti ma dai turisti dell’Himalaya, che pagano per poter tornare a casa e dire che sono arrivati in vetta. Anche se salvare oltre gli 8’000 metri di quota qualcuno che stava lavorando con l’ossigeno e magari è rimasto senza è una cosa molto complicata. È diventato un grande business.

 

Lakpa Sherpa Non c’è una squadra di soccorso su K2 e l’ufficiale di collegamento non può fare nulla. Prima del suo incidente, alcuni sherpa [nella squadra di fissaggio della corda] gli hanno detto di tornare indietro molte volte, perché la sua attrezzatura da arrampicata e i suoi vestiti non erano adeguati, ma non ha ascoltato e ha seguito gli altri scalatori. Il tempo era molto brutto e la maggior parte degli scalatori si stava avvicinando alla vetta del K2. Immagino che, una volta che si è infortunato, potrebbe non essere stato in grado di muoversi…

 

Un Commento

  1. Vergognatevi, polizia Pakistan arrestateli tutti e messi in cella gettate la chiave…. bestie senza coscienza ed anima

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