L’abbraccio del mondo dell’alpinismo a Korra Pesce

Partita una raccolta fondi per aiutare la figlia 13enne. A giorni il possibile recupero del corpo

L’abbraccio del mondo dell’alpiniismo a Corrado (Korra) Pesce, morto pochi giorni fa sul Cerro Torre colpito da una scarica di sassi e ghiaccio in fase di discesa dopo aver aperto una nuova via sulla parete nord di questa bellissima ed iconica montagna della Patagonia.

L’abbraccio a Korra Pesce

Matteo Della Bordella Qualsiasi montagna, qualsiasi salita, qualsiasi via, anche se si tratta della piu bella, difficile e importante che abbia mai fatto, non potrà mai avere lo stesso valore di una vita umana.
Nel turbine di emozioni che mi ha travolto in queste giornate, ora non resta che la tristezza per la perdita di uno dei migliori alpinisti al mondo, di un amico, di una persona per la quale nutrivo enorme stima.
La consapevolezza di aver fatto tutto il possibile per salvarlo, ma l’enorme amarezza che questo non sia stato abbastanza.
Korra era una persona diretta e schietta. Introversa. Con cui non era facile legare. Avevavamo sogni paralleli: due vie nuove sul Cerro Torre, le quali correvano eleganti e dirette lungo la parete Est, per poi spostarsi sulla Nord.
Chiamare queste vie dei semplici “sogni” sarebbe riduttivo. Aprire quella via per Korra, come per me, era una ragione di vita. Ne sono certo. Era ciò che dava senso alle nostre esistenze.
Ci eravamo conosciuti proprio ai piedi di quella montagna, ed i nostri destini si erano incrociati per tre anni di fila, nella speranza di riuscire a salire le nostre linee fino a lassù, alla cima del grido di pietra.
Eri un alpinista “tutto arrosto e niente fumo”, riconosciutissimo nel nostro mondo, anche se i media non sono mai riusciti a rendere il tuo vero valore al grande pubblico. Il fatto di essermi guadagnato la tua stima era per me motivo di grande orgoglio.
Ti sono grato per tutte le giornate passate insieme, non dimenticherò mai il nostro incontro sulla Nord del Cerro Torre e non dimenticherò mai con quanto audacia, sicurezza e velocità ci hai condotto fuori da quella parete.

Alex Honnold Sono super triste sentire che Korra Pesce è morto in Patagonia dopo aver aperto una nuova via sul Cerro Torre. Ho avuto il piacere di scalare con lui per gran parte dello scorso luglio sulle Alpi e Dolomiti perché stavamo lavorando insieme allo stesso progetto cinematografico. Fantastico scalatore – sono rimasto così colpito dalla sua motivazione e dal suo impegno. Sono anche molto colpito da tutti quelli della comunità di arrampicata di El Chalten che si sono radunati sulle montagne per assistere agli sforzi di salvataggio, e sono così felice che il partner di Korra Tomy sia sopravvissuto all’esperienza.

Ermanno Salvaterra Ricordo quando ci siamo parlati dopo il tuo primo tentativo a quella parete mi dicesti che saresti tornato. Ciao Korra, ti porterò con me e so che mi aiuterai!

Anna Torretta Per chi lo conosceva e chi lo conoscerà attraverso le incredibili salite fatte in questi anni. Uno dei più forti alpinisti del nostro tempo, del moderno stile alpino. Per la persona che era, gentile, modesta e riservata, per la sua bambina.

Fabian Buhl Non ho parole né ho voglia di postare foto su Korra Pesce . Anzi faccio ancora fatica ad accettarlo.

Campagna fondi

È stata lanciata una raccolta fondi sulla piattaforma Leetchi per aiutare la figlia di Corrado ‘Korra’ Pesce.
L’iniziativa è partita dagli amici di Corrado Pesce.

Il nostro amico Corrado Pesce, in arte Korra, è vittima di un incidente mortale. Era in Patagonia e stava scendendo dal Cerro Torre, la sua vetta più amata, dopo aver aperto una nuova via sulla parete nord.
Durante la discesa una massiccia valanga ha gravemente ferito sia lui che il suo compagno di cordata Tomas Aguilo. Tomas è sopravvissuto e potrebbe essere salvato. Korra ha ceduto al trauma.
Korra era il padre di Leia, una meravigliosa tredicenne. Avrà bisogno di tutto il nostro supporto. Per aiutarla abbiamo creato questo sito di crowdfunding. Tutti i soldi raccolti andranno a Leia.
Grazie per la collaborazione.

LA RACCOLTA FONDI

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Operazione di recupero del corpo

In questi giorni le operazioni di recupero del corpo dell’alpinista novarese. È stata, infatti, organizzata una spedizione a Chamonix da parte degli amici dello scalatore.

 

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