Montagna, su cosa puntare nell’era post-Covid?

Il documento redatto dalle Regioni: puntare su smart working, mobilità intelligente, nuova ospitalità (igloo, case sugli alberi), agevolazioni per imprese e fisco

Puntare sullo smart working, sulla natura, sulla mobilità intelligente e sulle nuove tecnologie per rilanciare il turismo in montagna nell’epoca post-Covid.

È quanto prevede un documento della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome.

Una delle poche certezze riguarda la nascita di uno scenario completamente diverso da ciò a cui eravamo abituati. Dobbiamo ricominciare dall’anno 0 post-pandemia, perché una serie di cambiamenti sociali, culturali ed economici improvvisamente mutati a causa dell’emergenza, non torneranno ad essere come prima ma evolveranno ancora nel prossimo quinquennio.

Smart Working

Riguardo allo smart working si sottolinea che diverse aziende sembrano indirizzate ad adottare forme ibride tra lavoro in ufficio e in remoto, questa tendenza apre nuovi scenari anche per il settore turistico, nella misura in cui sia possibile ipotizzare lo smart working in luoghi di vacanza e il soggiorno lungo.

Mobilità intelligente

Inoltre emerge il bisogno di una nuova qualità dello spazio, all’insegna di un nuovo respiro così come è prioritario lavorare su una mobilità intelligente.

Nuova ospitalità

Il documento ipotizza anche nuove forme di ospitalità alternative (dalle case sugli alberi agli igloo).

Le imprese

E poi un accorato appello affinché siano assunti indirizzi di ‘policies’ in montagna che portino alla riduzione dell’impatto dei costi di gestione d’impresa che, in modo particolare nella stagione invernale, riducono fortemente la capacità competitiva (riscaldamento, gestione delle aree private per sgombero neve, spostamenti, logistica, allestimento ed organizzazione aree scoperte).

Il fisco

In particolare si ritiene urgente, tra l’altro: puntare alla definizione di un pacchetto fiscale specifico e dedicato alle imprese operanti nei territori montani; definire una strutturata e permanente politica di sostegno agli investimenti per la creazione di nuova imprenditoria e per lo sviluppo e la riqualificazione dell’esistente così da frenare spopolamento ed abbandono del territorio e creare lavoro; strutturare con il mondo scolastico un processo preventivo di assolvimento agli obblighi di formazione obbligatoria in capo ai futuri lavoratori del comparto turistico commerciale per evitare che la formazione incida poi nei già limitati periodi di lavoro stagionale.

Inoltre si chiede di favorire lo sviluppo della residenzialità in montagna garantendo soluzioni fiscalmente vantaggiose per i lavoratori e le loro famiglie che vorrebbero trasferire la residenza in ottica permanente, collegando tale scelta alle opportunità di lavoro offerte dalla doppia stagionalità e dalle politiche di allungamento delle stagioni turistiche in ambito montano.

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