Monte Bianco, “virata” sul far west dei sorvoli

Dopo le proteste di sindaci e associazioni per il caos dei sorvoli e degli atterraggi sui ghiacciai, annunciata una sperimentazione a partire da giugno

Continua, sul versante francese, la guerra ai sorvoli e atterraggi di aerei sul Monte Bianco. I sindaci, guide alpine, associazioni ambientaliste battono i pugni e hanno avuto un primo riscontro, ma è poco.

Esasperati dal sovraffollamento del cielo sopra il Monte Bianco, i sindaci di Chamonix e Saint-Gervais nonché le associazioni per la difesa dell’ambiente Mountain Wilderness e ProMont-Blanc chiedono allo Stato di vigilare sull’attività aerea. A farsi sentire anche le guide alpine, infastidite dal rumore di aerei ed elicotteri, e la Prefettura annuncia un esperimento dal 1 giugno.

È normale che 4 o 5 aerei possano atterrare su un ghiacciaio nello stesso giorno?

L’episodio del 2019

Il dibattito, come ricorderete, non è nuovo. Nel 2019 un aereo da turismo svizzero atterrò poco sotto la vetta e allora si creò un putiferio. Finì con una multa da 38 euro.

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Le proteste

I firmatari Con il bel tempo i ghiacciai diventano lo sfondo di vere e proprie riunioni aeree del fine settimana. In certi fine settimana di primavera, i grandi ghiacciai del massiccio fungono da superfici per l’addestramento dei piloti che crea fastidio abbastanza considerevole in tutta la valle e per la fauna.
Servono misure il prima possibile, per porre fine in particolare agli eccessi di pochi.

I sindaci non hanno potere sullo spazio aereo, dicono, e spetta allo Stato regolamentare il tutto.

Quella multa da 38 euro

Emblematico fu, in effetti, il caso del 2019. Era il 18 giugno. Un aereo da turismo svizzero atterrò appena sotto il Tetto d’Europa, a 4.450 mt, e gli occupanti intendevano salire, in cordata, fino alla vetta.

L’atterraggio, come ricorderete, creò un dibattito senza precedenti. La cosa emblematica fu questa: la pratica non era vietata. La ragione: … un vuoto legale.

I gendarmi fermarono gli occupanti del velivolo, ma dopo il controllo delle identità li lasciarono andare perché non sapevano per quale reato accusarli.

Alla fine si beccarono una multa di 38 euro per il mancato rispetto dei decreti prefettizi, che definivano le zone di sbarco nel settore dagli anni ’60.

La petizione

Nel 2019 è stata lanciata la petizione “Stop ai voli turistici nel massiccio del Monte Bianco” (1.400 firme).

Macron alla Mer de Glace

Dal 1 ° ottobre 2020 circa 3.000 ettari del massiccio, corrispondenti all’incirca alla normale rotta del Goûter, sono stati oggetto di un ordine di protezione dell’habitat naturale (APHN). Annunciato da Emmanuel Macron, durante la sua visita alla Mer de Glace il 13 febbraio 2020, questo testo inquadra le pratiche di montagna a terra ma non prevede alcuna regolamentazione per il traffico aereo.

E siamo a oggi

Dal 1 giugno al 15 ottobre è prevista una sperimentazione con la regolazione dei sorvoli aerei sul perimetro in cui si applica l’APHN. Le regole per i piloti non sono ancora state stabilite, ma dovrebbero riguardare, ad esempio, altezze minime di sorvolo o il divieto di transito per alcuni tipi di aeromobili.

La regolamentazione sperimentale è stata apprezzata ma ritenuta tutt’altro che sufficiente per i municipi di Chamonix, Saint Gervais e le associazioni MW e ProMont-Blanc. Chiedono  che riguardi tutto il Monte Bianco.

La chiusura di una parte del massiccio avrebbe un effetto peggiore: concentrerebbe le presenze su una piccola parte. E  il problema del sovraffollamento dei ghiacciai che non verrà risolto.
Quello che chiediamo è la stessa normativa di quella applicata a un parco nazionale, cioè il divieto di volare senza autorizzazione a meno di 1000 metri dal suolo.

Al termine della fase di sperimentazione, sarà organizzata una tavola rotonda con tutte le parti.

Anche l’altra parte ha le sue ragioni. Per loro, dicono, il divieto dei voli turistici, oltre al duro colpo che rappresenterebbe a livello economico, avrebbe altre conseguenze. I voli panoramici aiutano ad addestrare giovani piloti di elicotteri in montagna. E costoro vengono chiamati quando la gendarmeria o la sicurezza civile ha bisogno di aiuto.

 

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