Per l’Immacolata tanti italiani scelgono la montagna
Ricomincia a prenotare con largo anticipo, sceglie rigorosamente di viaggiare in Italia e nella maggioranza dei casi nella propria regione, è parsimonioso nello shopping ed ha come priorità nella motivazione della propria vacanza il relax, la buona compagnia, le visite nei patrimoni naturali e paesaggistici e nelle città d’arte del Belpaese.
Ecco la fotografia dell’italiano tipo che viaggerà per questo ponte dell’Immacolata: saranno 12 milioni e 183mila i concittadini che si metteranno in movimento nella festività dell’8 dicembre secondo l’indagine di Federalberghi, realizzata con il supporto tecnico dell’Istituto ACS Marketing Solutions ed effettuata tra il 23 ed il 28 novembre 2022 su un campione rappresentativo di oltre 3mila individui.
Il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca Grazie a un calendario favorevole, con la festività dell’8 dicembre che cade nella giornata di giovedì, molti italiani potranno concedersi una meritata vacanza. Ma il ponte dell’Immacolata è importante per tutta la comunità, perché genera un contributo importante per lo sviluppo del PIL e dell’occupazione. Non saremo altrettanto fortunati invece in occasione delle festività natalizie. Sia il 25 dicembre che il 1° gennaio 2023 infatti, coincidono con la domenica. Da questo punto di vista, seppure soddisfatti della performance di questo ponte lungo, siamo prudenti nel cantar vittoria, in attesa di verificare che cosa accadrà in occasione del Natale.
Gli elementi di maggior effetto che io ritengo siano da sottolineare hanno a che fare con un nuovo atteggiamento dell’italiano che viaggia. Alla tendenza già consolidata di restare nel proprio paese, si aggiunge la rinnovata curiosità di imparare a conoscere fino in fondo il proprio territorio. Dai parchi, ai borghi, alle tradizioni enogastronomiche, ogni cosa è importante per consolidare la propria conoscenza di luoghi che si sono avuti sempre a portata di mano ma che, con l’esperienza della pandemia, sembrano diventati più interessanti.
Si evidenzia inoltre un ritorno all’antico: a giudicare dai dati, gli italiani hanno ricominciato a prenotare con un certo anticipo, strutturandosi in modo molto più solido prima di affrontare una vacanza e dimostrando maggiore determinazione nella realizzazione del viaggio.
Certo ancora una volta abbiamo dovuto guardare in faccia la realtà, e cioè che la stragrande maggioranza delle scelte sono state fortemente condizionate dal proseguire del conflitto in Ucraina e dai conseguenti e drammatici rincari energetici che stiamo tutti vivendo sulla nostra pelle. Si tratta di una criticità che grava enormemente sul sistema turistico ricettivo e richiede soluzioni tempestive per il bene di tutto il Paese.
I RISULTATI DELL’INDAGINE
QUANTI ITALIANI VANNO IN VACANZA – Saranno circa 12 milioni e 183mila gli italiani (tra maggiorenni e minorenni) che si metteranno in viaggio in occasione del ponte dell’Immacolata.
IN ITALIA O ALL’ESTERO? – Il 94,1 per cento dei nostri viaggiatori (contro il 92,3% dello scorso anno) resterà nel Belpaese mentre solo il 5,9% andrà all’estero (contro il 7,7% del 2021).
Inoltre, Il 70,2% di chi resterà in Italia, si muoverà nella stessa regione di residenza.
VACANZE ITALIANE – Chi resterà in Italia sceglierà in primis la montagna (28,5%) le località d’arte (27,8%), e le località di mare (13,1%). Seguono poi i laghi (5,3%) e le località termali (5%).
VACANZE ALL’ESTERO – Per chi andrà all’estero, le mete più ambite saranno le grandi capitali europee (76,5%).
LE GRANDI PREOCCUPAZIONI – L’81,3% degli intervistati dichiara che le proprie decisioni sono state influenzate dall’inflazione e dal caro bollette. Altrettanto rilevante (79,8% dei casi) il conflitto in Ucraina.
LA MOTIVAZIONE – La ricerca del relax è il movente che spinge la maggior parte degli italiani (63,1%) a concedersi una vacanza in questo ponte. Al secondo posto in classifica (29,1%) è il desiderio di ricongiungersi con i propri familiari, seguito dalla voglia di divertimento (22,7%).
DOVE ALLOGGIARE – La casa di parenti e amici (33,4%), insieme ad alberghi e villaggi turistici (28,9%) sarà l’alloggio prescelto dalla maggior parte dei vacanzieri; a seguire e, ben distanziati, i bed & breakfast (14,4%), le case di proprietà (9,2%), gli agriturismi (3,6%) e il soggiorno in appartamenti in locazione breve (2,2%).
LA DURATA DEL SOGGIORNO – La durata media del soggiorno sarà di 3,5 notti trascorse fuori casa.
LA SPESA MEDIA – La spesa media, comprensiva di trasporto, alloggio, cibo e divertimenti, si attesterà sui 435 euro a persona (407 euro per chi trascorrerà la vacanza in Italia e 785 per andrà all’estero).
IL GIRO DI AFFARI – Il giro di affari complessivo si attesterà su circa 4,14 miliardi di euro. Si tratta di un ulteriore contributo del turismo allo sviluppo del Paese, dopo che l’ISTAT nei giorni scorsi ne ha sottolineato il ruolo determinante per la crescita del PIL.
I CAPITOLI DI SPESA – Come di consueto, la spesa dei turisti si distribuisce su tutte le componenti della filiera: il 29,6% del budget è destinato ai pasti, il 27,1% al pernottamento, il 22,3% ai viaggi e il 13,9% allo shopping.
IL TURISMO E LA RETE – Il 43,4% intervistati dichiara di contattare direttamente l’hotel per prenotare il proprio soggiorno (mediante il sito internet della struttura ricettiva, la posta elettronica o il telefono) mentre il 44,6% effettuerà la prenotazione tramite i portali. In occasione di questo 8 dicembre si è riscontrato un comportamento molto determinato sulle prenotazioni che sono state effettuate con largo anticipo: il 35,2% ha prenotato tre settimane prima e quasi un 30% ha prenotato con un mese di anticipo.
LA METODOLOGIA – L’indagine, che riguarda tutti i tipi di vacanza, non solo quella in albergo, è stata effettuata dall’Istituto ACS Marketing Solutions nel periodo compreso tra il 23 ed il 28 novembre 2022 intervistando con il sistema C.A.T.I. (interviste telefoniche) un campione di 3000 italiani maggiorenni, rappresentativo di oltre 50 milioni di connazionali maggiorenni. Il campione è stato costruito in modo da rispecchiare fedelmente la popolazione di riferimento, tale da includere anche i minorenni, mediante l’assegnazione di precise quote in funzione di sesso, età, grandi ripartizioni geografiche e ampiezza centri.