Piemonte, nuova vita alle strade storiche di montagna

In Piemonte la Regione ha finanziato fondi per 850mila euro per effettuare interventi sulle strade storiche di montagna. Sono 16 gli interventi sui veri e propri monumenti disseminati sulle alture ed inseriti nei circuiti turistici dedicati alle escursioni all’aria aperta.

L’assessore alla Cultura, Turismo e Commercio Vittoria Poggio Una scelta voluta per conservare un patrimonio di bellezza unico nel suo genere, ma anche per far diventare le nostre antiche vie attrazioni turistiche che vadano incontro alla richiesta crescente degli escursionisti di vivere a contatto con la natura dentro scenari unici arrivati quasi intatti a noi e che abbiamo il dovere di conservare e proporre al grande pubblico come mete turistiche. Le eredità storiche sono una materia prima dal valore inestimabile e con operazioni come questa vogliamo attrarre il turismo estero, che è in espansione e apprezza la varietà di un’offerta che non ha eguali in Europa e nel mondo. Ma vogliamo anche prenderci cura di patrimoni di inestimabile valore storico e culturale, alcuni dei quali vere e proprie testimonianze viventi di usi e costumi di popolazioni epoche passate ma anche e soprattutto di tecniche di costruzione di cui rimangono tracce arrivate intatte.

I 16 interventi

6 progetti in provincia di Torino per un valore di 464.000 euro: strada Susa-Meana di Susa-Colle Finestre-Prà Catinat-Depot di Fenestrelle; strada dell’Assietta; strada Fenil, Pramand, Foens, Jafferau; galleria Seguret «dei Saraceni»; strada Bardonecchia-Rochemolles Colle del Sommelier; strade dei Monti della Luna; strada della Val Argentera.

5 progetti nel distretto dei Laghi per un valore di 109.500 euro: Strada Cascata del Toce-Riale- Passo San Giacomo; strada Cadorna: Colle-Passo Folungo-Pian Vadà e salita Monte Spalavera; strada Cadorna: Pian Cavallo-Cima Morissolo; strada Cadorna: Ornavasso-Forte di Bara-Punta di Migiandone; strada Cadorna: Prato Michelaccio-Mulattiera-Montorfano.

3 progetti in provincia di Cuneo per un valore di 223.770 euro: Altopiano della Gardetta; ciclovia del Duca; Alta Via del Sale.

2 progetti nelle province di Biella e Vercelli per un valore di 52.500 euro: Sentiero Rosazza al Colle Gragliasca; la via Regia lungo l’antica via d’Aosta.

Un Commento

  1. Buongiorno, sono una scrittrice di libri di cultura montana, (su internet può trovare tutte le mie pubblicazioni) da anni frequento la valle di Susa, ricca di storia e di passaggi. Sono molto contenta che si riattivino le strade militari, ora comunali, che sono un patrimonio storico delle nostre valli, ma spero non vi siano pedaggi perchè scoraggerebbero l’escursionismo alle cime più alte come il Seguret, il Galambra,, il Sommeiller, dove il Comune di Bardonecchia, purtroppo ha già aumentato il pedaggio e lo ha spostato a Rochemolles invece che al rifugio Scarrfiotti dove già era a e.5. Anche i parcheggi della Valle Argentera sono aumentati e, anche se si passa prima per le escursioni sulle cime della valle, si paga al ritorno. Sono stata anche insegnante ed ho portato sempre i ragazzi in montagna, come pure faccio ora con il gruppo di Escursionismo culturale dell’Unitre di Collegno che ha raccolto 150 petizioni a questo proposito, consegnate al vice sindaco Suppo qualche mese fa. I bambini devono vedere le meraviglie della nostra valle e le famiglie sarebbero scoraggiate per il pagamento, del resto i rifugisti e gli albergatori comunque guadagnerebbero dal transito delle auto fino al parcheggio. D’altra parte la valle di Susa ha già molte seconde case, rispetto ad altre vallate più povere, dove paghiamo molte tasse, ma soprattutto si va perdendo il senso di gratuità della montagna, pessimo insegnamento per la scoperta della natura ai giovani. Sono d’accordo per la chiusura di certi giorni che già è in atto per il transito dei ciclisti. ma se proprio non si può fare diversamente almeno si dia il passaggio gratuito ai proprietari delle prime e seconde case della valle e si facciano pagare gli stranieri che non pagano le tasse in Italia. La ringrazio per l’attenzione Rosanna Carnisio

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