Presolana off-limits. Il Cai: “Informazione e formazione, non divieti”

Dopo l'ordinanza del sindaco di Castione interviene il presidente del Cai Bergamo Valoti

Presolana off-limits per il pericolo valanghe sino al 31 marzo prossimo. È questa, in sintesi, l’ordinanza del sindaco di Castione.

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I motivi

Il sindaco di Castione sottolinea che nelle ultime settimane si sono verificati frequenti ed intensi i fenomeni nevosi e pone l’attenzione sulle escursioni termiche che compromettono la stabilità del manto nevoso anche in alta quota. In più aggiunge che si sono registrati cospicui gli accumuli di neve che si sono riversati al suolo coinvolgendo per taluni tratti anche sentieri fruiti da escursionisti.

E ancora il primo cittadino dice che nell’ultimo fine settimana molti appassionati hanno raggiunto le località di Castione incuranti dei possibili pericoli dovute a valanghe e presenza di crepacci lungo i versanti.

Ecco fatto, allora. Da queste premesse, arriva l’ordinanza di chiusura. Il divieto di svolgere attività escursionistiche e/o ricreative di qualsiasi tipo, nessuna esclusa, in diversi ambiti montani del Comune di Castione. Sino al 31 marzo.

Ecco dove

  • Pizzo Presolana (versanti sud verso la “Conca della Presolana” – Cappella Savina –
    bivacco Città di Clusone e Valle dell’Ombra; versanti ovest rivolti verso la Malga
    Olone);
  • Conca della Presolana;
  • Pizzo Corzene su tutti i versanti (versante sud rivolto verso la Malga Corzene, versante est rivolto verso la Valle dell’Ombra e la Malga Cassinelli, versante nord rivolto verso la Conca della Presolana – Bivacco Città di Clusone e il Passo di Pozzera, versante ovest rivolto verso la Malga Presolana e la Malga Olone);
  • Monte Visolo (versante sud – sud/ovest rivolto verso la Malga Cassinelli e la Conca
    della Presolana);
  • versanti nord/ovest e sud/est delle creste di Olone (prima e dopo il passo Olone, rivolti verso le malghe Campo, Bares, Presolana e Olone già rifugio Rino Olmo).

 

Presolana
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Ma il Cai Bergamo non ci sta. E dice, sostanzialmente, che serve più informazione e informazione anziché divieti.

Paolo Valoti, presidente della sezione CAI Bergamo sull’Eco di Bergamo:

I divieti da soli non possono aiutare a crescere. Ci rendiamo conto del tempo particolare che stiamo vivendo e delle difficoltà, ma facciamo un appello ai sindaci: anziché procedere subito con ordinanze di divieto, ci si confronti con chi ha competenze specifiche in questo ambito, per poter crescere (e far crescere) tutti insieme. Come CAI siamo convinti sia necessario investire ogni energia e ogni mezzo di comunicazione per l’informazione corretta e la formazione alla montagna, per far crescere la consapevolezza dei pericoli e rischi in montagna, e la piena autoresponsabilità di chi la frequenta, e non nel piano inclinato dei divieti e di una presunta sicurezza senza limiti.

 

 

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