Skyway Monte Bianco, staccati 50mila biglietti. Ieri 200 metri di coda ai cancelli
Dall’inaugurazione ad oggi è vero boom di presenze con più di 50mila visitatori che sono saliti a Punta Helbronner (3.466 mt). Il nuovo impianto avveniristico
Boom di presenze alla nuova funivia Sky Way del Monte Bianco. Pare che in questa parte d’estate siano stati più di 50 mila visitatori. In pratica in circa due mesi di apertura. Un dato che è destinato a lievitare in pochi giorni considerato che l’afflusso si sta intensificando, tanto che ieri davanti ai cancelli c’era una coda lunga 200 metri.
Trattasi di un’opera architettonica tra le più avveniristiche mai costruite in montagna. E’ stata inaugurata dal Premier Renzi. Le cabine sono dotate di un sistema che permette la rotazione su se stessa e una visione a 360° di tutte le zone attraversate, dal Dente del Gigante alle Grandes Jorasses, dalla Val Ferret alla Val Veny, fino alla vetta del Bianco. A Punta Helbronner, una volta ultimai i lavori, ci sarà di tutto: sala di proiezioni, ristoranti, bar, un’area museale e una terrazza circolare di quattordici metri di diametro con vista sulla Vallée Blanche. Un po’ di polemiche sui costi, si parla di ulteriori investimenti.
L’impianto permette di risalire da Pontal a Punta Helbronner con una stazione intermedia al Pavillon Mont Frety (2178 metri). Nella stazione di arrivo è stato scavato un cunicolo nel granito del Bianco per installare un ascensore che permetterà di scendere all’altezza del rifugio Torino, a quota 3.335, raggiungibile attraverso un altro tunnel orizzontale anch’esso scavato nella roccia e lungo 150 metri. Ovviamente il tutto in modo avveniristico: sale multimediali, servizi turistici e, al Pavillon, anche di un ristorante panoramico. E il vecchio? Beh, l’attuale funivia sarà smantellata e le stazioni del Pavillon e del rifugio Torino diventeranno musei. I materiali usati sono ad elevate prestazioni: adatti all’impervio comportamento degli agenti naturali, e in grado di soddisfarne i requisiti di resistenza, termici, acustici ed in grado di opporsi alla formazione di neve e ghiaccio sulle superfici. Il tutto è costato 138 milioni di euro (versati dalla Società Funivie e dalla Regione Val d’Aosta. Inutile dirlo che nell’ideazione e costruzione è stata data particolare attenzione all’impatto sull’ambiente con l’impiego di materiali ad alto isolamento, ampie superfici fotovoltaiche e sistemi di riscaldamento con pompe di calore e recupero di calore. Insomma, l’intento è di non utilizzare energia ma autoprodurla. Il fine? Triplicare le presenze sul Monte Bianco nel giro di pochi anni ed equipararle a quelle dei cugini francesi: ben 500mila l’anno.