Sull’Appennino centrale finalmente il sonar Recco

La Regione Abruzzo (terza in Italia, dopo Valle d'Aosta e Trentino) si è dotata del dispositivo per la ricerca di persone sotto la neve e in superficie. Servirà anche per Marche, Lazio e Umbria

Il Soccorso Alpino abruzzese si è dotato del sonar Recco. Prima regione in Appennino, terza in Italia.

Daniele Perilli, presidente Cnsas Abruzzo Avere a disposizione il sonar Recco è una grande risorsa per l’Abruzzo, che è la terza regione in Italia, dopo Valle d’Aosta e Trentino, a dotarsi di questo importante strumento che consente la ricerca di persone sia sotto la neve che in superficie. Nello specifico, consente di captare fino a 5 metri sotto lo strato di neve, e rilevare delle speciali placche che ormai sono posizionate nell’abbigliamento sportivo e da montagna, ne sono un centinaio le aziende in Italia che producono questi capi di abbigliamento. Da noi è attivo dal 20 giugno e servirà tutto il centro Italia, come Soccorso Alpino e Speleologico abbiamo abilitato 6 tecnici abruzzesi, 2 delle Marche, 2 dell’Umbria e del Lazio, unitamente a 3 piloti per l’elicottero e un elicottero di Eliabruzzo, abilitato al trasporto del Recco.

Lo scorso inverno la tragedia del Velino. Una tragedia che tenne col fiato sospeso tutta Italia. Il 24 gennaio si persero le tracce di 4 escursionisti in Valle Majelama. I loro corpi, sepolti sotto metri di neve, furono ritrovati tra il 19 e il 20 febbraio. Dopo una lavoro incessante dei soccorritori.
Ora, subito, dopo pochi mesi, l’Abruzzo si è voluta dotare dell’Antenna Recco…

 

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Il Soccorso Alpino e Speleologico d’Abruzzo ha anche annunciato i dati degli interventi del 2020: aumentati rispetto allo scorso anno di circa il 30%; mentre il numero delle persone soccorse è cresciuto del 40% (dati relativi a n.8 mesi di attività su 12 rispetto all’anno precedente causa Covid-19).

Perilli Nel 2020 sulle montagne abruzzesi le squadre del Soccorso Alpino e Speleologico hanno effettuato 155 interventi e hanno prestato soccorso a 224 persone. Cresciuti anche gli interventi in grotta e in forra, rispetto al 2019. Un aumento considerevole rispetto allo scorso anno, considerando che, a causa del lockdown, sono 8 i mesi da prendere in considerazione, contro i 12 del 2019. Dal primo gennaio 2021 ad oggi sono stati effettuati 64 interventi, di cui 29 hanno richiesto l’ausilio dell’elicottero e un terzo è dovuto all’incapacità di proseguire nel percorso. E’ un dato che ha una duplice lettura: da una parte è innegabile l’aumento dell’appeal della montagna, che quest’anno ha richiamato molti più turisti; dall’altro è la dimostrazione che dobbiamo continuare a diffondere la cultura della prevenzione, per ridurre sempre di più il numero degli interventi.

Parola d’ordine: prevenzione.

Perilli È necessaria una adeguata preparazione fisica per approcciare la montagna in sicurezza; occorre comunicare il luogo dell’escursione e il presunto orario di rientro; scegliere abbigliamento e attrezzature tecniche idonei alla destinazione; portare sempre il cellulare e una piccola dotazione di primo soccorso; controllare sempre il meteo prima di affrontare un’escursione o una scalata; studiare i percorsi e avere le cartine della zona scelta per l’escursione; portare bevande ed alimenti idonei; se non si ha esperienza, affidarsi alle Guide Alpine e agli Accompagnatori di Media Montagna del CAI. Scaricare inoltre l’App Georesq per essere localizzati, che è gratuita per soci del Cai; in caso di necessità chiamare il 118 e attivare il Soccorso Alpino e Speleologico d’Abruzzo.

 

 

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