Appennino Lucano al Governo: no alla ricerca di idrocarburi

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Come già ampiamente annunciato, anche il Parco dell’Appennino Lucano ha presentato, nei termini previsti, le dovute osservazioni circa la richiesta dei permessi della Shell per la ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi denominati La cerasa, Pignola e Monte Cavallo a confine con la regione Campania.
Nel documento inviato al Ministero dell’Ambiente l’Ente Parco giudica inammissibile l’istanza presentata da Shell e chiede che l’intero progetto di ricerca venga archiviato.
Il giudizio riguarda in particolare le aree contigue del Parco ed è incentrato non solo su ragioni di ordine procedurale ma soprattutto sulla necessità di conservazione dell’immensa ricchezza di biodiversità presente nelle aree interessate ai permessi.
Tale ricchezza, si rileva nelle osservazioni elaborate dagli uffici dell’Ente, impedisce di fatto uno sfruttamento dell’eventuale giacimento di idrocarburi, pur nell’ipotesi di realizzazione di perforazioni in aree contigue all’area Parco.
È da sottolineare l’importante lavoro di squadra dei due parchi nazionali del Cilento e dell’Appennino Lucano, dai comuni interessati, dalla provincia di Potenza e dalle regioni Basilicata e Campania.
Il decreto istitutivo del Parco dell’Appennino Lucano, si fa notare infine, fa divieto di nuovi permessi di ricerca e trivellazioni. L’azione di tutela messa in campo dall’Ente Parco con l’invio delle osservazioni al ministero, mira dunque alla salvaguardia delle aree contigue, zone speciali di conservazione (Zsc), e siti naturali di primaria importanza comunitaria ricadenti nella Rete natura 2000.

Parco Appennino Lucano

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