Cai Eagle Team alla scoperta dell’arrampicata in Oman

Ieri, un gruppo, composto dai componenti del CAI Eagle Team Erica Bonalda, Marco Cocito, Daniele Lo Russo, Matteo Monfrini, Lorenzo Toscani e Riccardo Volpiano, è partito per una spedizione in Oman, coordinata dal Club alpino accademico italiano e finanziata dal Club alpino italiano. Resteranno fino al 7 marzo. Mentre 6 componenti sono in Patagonia, a questo team è stata data l’opportunità di migliorare e testare le sue capacità in un’avventura alpinistica. Insieme a loro, tre tutor e membri del Caai, Marco Ghisio, Mauro Florit e Francesco Leardi.

Avventura in Oman per il Cai Eagle Team

“È la prima occasione che il CAAI ha di lavorare in diretto contatto con i ragazzi di Eagle Team. Il livello e l’esperienza dei tutor a cui li abbiamo affidati è decisamente in linea con quanti li hanno affiancati sulle Alpi: da questa avventura sapranno quindi estrarre il meglio. L’ingresso del CAAI come soggetto attivo nel progetto CAI Eagle Team sarà un importante step per una prossima edizione a cui si sta lavorando”, ha dichiarato il Presidente del Club alpino accademico italiano Mauro Penasa.

Il gruppo testerà le sue capacità su montagne situate in zone diverse del Paese: Wadi Bani Awf, Jabal Fokahe Nizwa, Jabal Misht e Jabal Kawr. Su queste pareti, l’obiettivo è l’apertura di nuove vie di arrampicata e la ripetizione di alcune vie di alto livello già esistenti.

Si comincia dal Wadi Bani Awf, il paradiso dell’arrampicata omanita: con falesie, vie lunghe, sportive e tradizionali. Dopo un paio di giorni di ambientamento, si sposteranno verso una seconda area dove ci sono ampie possibilità, soprattutto per quanto riguarda l’apertura di vie, sulle pareti del Jabal Fokah e delle Torri di Nizwa. La tappa più attesa e desiderata è però la parete sud del Jabal Misht, con i suoi 1000 metri di altezza. Allo stesso tempo, il progetto è quello di aprire nuove linee anche sulle pareti nell’area di Al Kumeira e in quella del Jabal Kawr.

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La logistica

Il team si sposterà con 3 vetture 4×4, alternando momenti di campeggio libero in prossimità delle pareti, a tappe in alloggio durante gli spostamenti per consentire i rifornimenti. Viaggeranno insieme per tutta la durata della spedizione, dividendosi al massimo in 2 gruppi, con cordate da definire sul posto in funzione degli obiettivi.

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