Soccorso alpino a pagamento in Lombardia, legge promossa a pieni voti da Cai e Cnsas

I due sodalizi esprimono soddisfazione per il nuovo dispositivo legislativo, tra l’altro, per aver introdotto il pagamento per i soli casi non sanitari, per le modifiche apportate, per aver introdotto parità di trattamento su tutto il territorio e per aver riconosciuto la funzione formativa al Cai

elisoccorso

 

Anche in Lombardia, da pochi giorni, è legge. Il soccorso alpino è a pagamento in determinati casi, ma bisogna attendere ancora un paio di mesi per conoscere di preciso il tariffario. Intanto sull’argomento, come era presumibile, si è aperto un dibattito tra pro e contro. Ricordiamo che il “ticket” è già realtà in Trentino Alto Adige, Veneto e Valle d’Aosta e ricordiamo anche il fatto che Mount Live ha intervistato sull’argomento il presidente del Cnsas Valle d’Aosta Adriano Favre (leggi l’Intervista) oltre che la relatrice Lara Magoni (leggi l’Intervista) .

 

Ebbene, oggi arriva la presa di posizione del Cai Lombardia e del Soccorso Alpino Lombardia a firma dei rispettivi presidenti Cai Renata Viviani (presidente@cailombardia.org) e Cnsas-Sasl Danilo Barbisotti (presidente@sasl.it).

“Il Consiglio Regionale lombardo l’11 marzo scorso ha votato la legge 65/2015 “Disposizioni in materia di interventi di soccorso alpino e speleologico in zone impervie, recupero e salvataggio di persone infortunate o in situazioni di emergenza” che ha recepito sostanzialmente le osservazioni del CAI Lombardia e del CNSAS-SALS, grazie alla disponibilità al confronto dei firmatari della legge Francesco Dotti e Riccardo Decorato, della relatrice Lara Magoni e del sottosegretario alla montagna Ugo Parolo, eliminando la discriminante territoriale con estensione dell’ effetto della legge a tutto il territorio regionale, limitando la sua applicazione alle attività sportive e turistiche, garantendo la gratuità dell’elisoccorso per i casi sanitari, introducendo la compartecipazione dei costi a carico dell’utente per “gli interventi di soccorso e di elisoccorso in ambiente impervio o ostile, comprensivi di recupero e trasporto, qualora non sussista la necessità di accertamento diagnostico o di prestazioni sanitarie presso un pronto soccorso”. Resta l’aggravante dell’imprudenza, per i soli casi non sanitari, non privo di criticità, ma non viene definito a chi spetti accertare l’imprudenza e quali siano i punti di riferimento per definirla.

 

Non si può che esprimere soddisfazione per il proficuo percorso di confronto avvenuto e che ha portato i legislatori a recepire le nostre preoccupazioni, a migliorare i due testi originari, a varare una norma applicabile su tutto il territorio regionale, introducendo il pagamento per i soli interventi privi di rilevanza sanitaria, riconoscendo la funzione formativa del CAI nel diffondere un approccio alla montagna responsabile e definendo il corretto rapporto fra CNSAS e Regione Lombardia.

 

Un Commento

  1. TUTTI I GOVERNATORI DELLE ALTRE REGIONI ITALIANE DEVONO PRENDERNE ESEMPIO E PORRE COSI ‘ FINE ALLA TOTALE GRATUITÀ DELLE COSTOSE OPERAZIONI DI SOCCORSO ALPINO FACENDO PAGARE AL CITTADINO IMPRUDENTE IN EMERGENZA LE OPERAZIONI DI SALVATAGGIO!! PAOLO DE LUCA MAESTRO DI SCI E ACCOMPAGNATORE DI MEDIA MONTAGNA PIETRACAMELA ( TE ).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio