Verso il soccorso in montagna a pagamento in Lombardia. Sondaggio Touring Club

Valanga a Valsavarenche (Aosta)
Ticket sì, ticket no; assicurazione sì, assicurazione no; assistenza gratuita sì, assistenza gratuita no. Parliamo ovviamente dell’assistenza sanitario in montagna, il soccorso alpino. Nelle ultime settimane l’argomento è tornato alla ribalta nazionale e si susseguono interventi, proposte e commenti in merito. Mount Live qualche settimana fa ospitò l’intervento di un maestro di sci ed accompagnatore di media montagna, il quale batteva proprio su questo punto, ossia l’introduzione di una sorta di assicurazione la quale, a suo dire, sarebbe anche deterrente all’impennata degli incidenti in montagna negli ultimi anni.
Sulla gratuità o meno dell’assistenza in montagna, interviene anche il Touring Club Italiano, il quale ha avviato un sondaggio ad hoc sull’argomento che troverete sul sito. .
Ebbene, dice il Touring Club: “C’era una volta una bella favola: a chi andava in montagna a fare alpinismo, ma anche sci alpinismo o semplice escursionismo, si consigliava l’iscrizione al Cai per avere il Soccorso alpino gratuito. Poi arrivò il Servizio sanitario nazionale e chi si infortunava in montagna era comunque soccorso senza alcun costo. Una bella pacchia. Una pacchia che in tempi di crisi economica non è più sopportabile, tanto che alcune regioni come il Veneto, la Valle d’Aosta e il Trentino-Alto Adige ormai hanno deciso di far pagare un ticket: una mossa evidentemente per frenare gli abusi, per responsabilizzare tutti e per punire chi se ne approfitta e chiama l’elicottero senza averne motivo, magari solo perché è stanco. Sia chiaro, in caso di incidente o di caduta si paga solo un ticket, non il costo dell’intervento, ma è comunque un segnale chiaro. Se invece la persona che chiama il soccorso è illesa allora si abbatte la scure della legge e si rischia di pagare il costo totale dell’uscita, compreso il volo dell’elicottero (anche 7.500 euro…).
Ora, mentre nelle restanti regioni – aggiungono dal Touring Club – il soccorso in montagna è ancora tutto gratuito, la Lombardia sta pensando di varare una legge simile a quelle delle altre regioni che hanno già legiferato e far pagare chi chiama il soccorso, soprattutto per chi fa chiamate ingiustificate. Non crediamo che ci si debba scandalizzare. Le chiamate senza un serio motivo hanno insegnato a stare più attenti e più severi. Non dimentichiamo che il soccorso gratuito vuole dire che paga l’intera collettività”.

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