Bard e Donnas, paesi di celti e gnomi, ruderi in vendita per progetti volti al verde


Continua la nostra inchiesta sui borghi abbandonati.
Chiudete per un istante gli occhi ed immaginate, sempre per un istante e sempre se questa vostra vita così frenetica lo permette, di trovarvi in un bosco, nei primi di luglio, sovrastati da un imponente e gioiosa fortezza, in mezzo ad una festa di musica e di arte celtica. Immaginate di camminare tra antichi celti che danzano, cantano, sfilano, giocano, narrano di poesie e fiabe su fate ed elfi. E poi di sentire il profumo di griglie e spiedi, di assaggiare vini aromatizzati e birre e di giocare di spada e di tirare con l’arco o di farvi trascinare da una danza tradizionale. Poi svegliatevi perché vi troverete in val Veny, nel bosco di Peuterey, a poca distanza da Bard nel cuore della Valle d’Aosta. E’ realtà appunto che i comuni di Bard (Bar significa “rocca”) e Donnas, che tra di loro distano sì e no tre chilometri, abbiano unito forze ed idee per costituire un consorzio per la valorizzazione di storia, cultura ed arte dei propri luoghi di origine celtica. E si da il caso che a richiamare visitatori e turisti sia proprio una grande festa, in puro e non contaminato stile celtico, che ravviva quei borghi di musica e luci.
Le iniziative legate alla scoperta delle peculiarità storiche ed architettoniche di questi luoghi – ci dicono dal comune di Bard – sono presenti, però, per tutto l’anno tanto da offrire al turista degli itinerari davvero interessanti. Presso il sito www.fortedibard.it è possibile consultare diverse iniziative programmate con la possibilità di percorsi culturali che dal forte di Bard raggiungono il castello Gamba di Chatillon, anch’esso di interesse storico piuttosto elevato. L’associazione culturale organizza ogni anno un master di fotografia naturalistica con la partecipazione di professionisti del settore. Per il prossimo mese di febbraio, in occasione di San Valentino, nel forte di Bard viene proposta una serata romantica che prevede, dopo un brindisi presso la cappella della fortezza, una visita guidata alla mostra “Astrattismo in Europa” con 80 capolavori di Kandinsky, Majakovskj, Melevic. Interessante anche, a partire da febbraio, la mostra fotografica che nella fortezza fa la sua prima tappa del tour mondiale con l’esposizione di fotografie che ritraggono i luoghi più sorprendenti della terra attraverso 42 mila partecipanti al concorso di 96 paesi di tutto il mondo. La “Wildlife Photografer of the year” è stata organizzata dal 1965 dal Natural History Museum di Londra.
Silvia De Cristofaro
s.decristofaro@mountlive.com