Il giorno che ho incontrato il 93enne che scalava le Alpi

Diciamo subito che l’arzillo montanaro che vedete in foto ha 93 anni. Diciamo subito che la pietraia dove l’ho incontrato è sul Pilatus (Alpi Svizzere), altitudine: 2132 metri. Ebbene, ditemi voi come potevo farlo passare con un semplice guten tag. L’ho fermato e ho incominciato a chiedergli… bene, saliva da Hergiswil, quindi per raggiungere la vetta doveva macinare 1500 metri di dislivello e circa 20 km. In solitaria. A un certo punto mi sono pure preoccupato sentendo un flebile affanno e gli ho detto di stare attento al meteo perché – io stavo scendendo con passo andante (ero partito all’alba più a monte rispetto a lui) – vedevo annuvolarsi sempre più. “Tranquillo, mi ha detto… quando il Pilatus ha il cappello, non piove!” Si riferiva all’aggrovigliamento nuvoloso in vetta. E non piovve! Abbiamo scambiato altre considerazioni che, diciamo, restano tutte mie; poi l’ho visto allontanarsi e gli augurato, tra me e me, altre 93 milioni di escursioni. Perché non sono auguri che si dicono; la prima cosa che ho pensato quando ho incominciato a dialogare con lui, infatti, è di non fargli pesare anche l’età oltre alla fatica e l’ho trattato come fosse un escursionista come un altro perché, sono sicuro, lui voleva sentirsi nient’altro che un escursionista come tanti. Stava lì col suo passo chinato sulla schiena e piano piano saliva, saliva. Saliva senza softshell, scarponi vulcanizzati e suole antishock, senza hardshell e intimo termico o traspirante, senza sali minerali, energizzanti o cos’altro… saliva! Saliva curvo! Lo miravo allontanarsi e pensavo al suo rapporto con la montagna, la sua fiducia verso quelle rocce che conosceva come le dita dei suoi piedi e che sapeva non l’avrebbero tradito… io continuai a scendere, trotterellando, perché quel giorno ho conosciuto il 93enne che scalava il Pilatus!

Il Direttore