Sondaggio: quale futuro per l’orso M49?

Papillon è stato ricatturato agli inizi di settembre ed è rinchiuso al Centro Casteller di Trento. La battaglia di ambientalisti e del ministro Costa

L’orso M49, lo sappiamo, è nuovamente in gabbia. Ricatturato sul Lagorai dagli uomini della Forestale. Papillon, così denominato dal ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, era fuggito dal Centro Casteller, per la seconda volta, lo scorso 27 luglio dopo aver divelto la recinzione. La prima volta l’aveva scavalcata, non curante dell’elettrificazione.

 

La cattura

È stato catturato agli inizi di settembre con una trappola tubo in località Socede, nel comune di Castel Tesino. Sulle pendici di cima d’Asta nella parte alta del Vanoi.
Negli ultimi giorni l’esemplare, classificato come problematico, aveva ridotto in modo significativo il proprio raggio d’azione. Muovendosi in un’area relativamente ridotta a cavallo tra la val Campelle e la val Cia.
Da un po’ di tempo aveva fatto perdere le sue tracce, liberandosi del radiocollare. Forse per la perdita di peso. Infatti, il plantigrado, al momento della cattura, pesava 182 chili. Ossia una quarantina in meno rispetto ad un mese e mezzo prima.

 

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La battaglia

Il Centro Casteller è in ristrutturazione, o meglio in “fortificazione” per evitare nuove fughe dell’orso divenuto simbolo di libertà. Gli ambientalisti, insieme al ministro Costa, hanno avviato una dura battaglia per la messa in libertà di M49-Papillon. Si vagliano tutte le vie. Si cerca un luogo, un Parco europeo disposto ad accoglierlo. Si chiede la libertà con radiocollare in modo da essere tenuto costantemente sotto controllo.

Ricordiamo che M49 non ha mai aggredito essere umano. Ha fatto un bel po’ di danni, questo sì. Nel senso che ha fatto visita a vari alpeggi, baite, rifugi scolandosi anche un litretto di olio e mangiandosi ciò che trovava all’interno delle strutture.

La “visita” al Casteller

Il ministro Costa al Casteller ha inviato i Carabinieri, insieme a una delegazione di ambientalisti. E la relazione non è proprio positiva. M49 rifiuta il cibo. E gli altri due ospiti della struttura alle porte di Trento non è che se la passino meglio. Danno tutti chiari segni di stress e vivono in spazi non idonei dettati dai lavori che stanno effettuando al Centro.

 

IL SONDAGGIO

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Gli orsi in Trentino

La situazione orsi in Trentino non è delle più rosee e pacifiche. Si va avanti tra decisioni drastiche, polemiche, azioni legali e denunce. Il Consiglio di Stato proprio l’altro giorno ha sentenziato che l’orsa JJ4 (quella che aveva aggredito due persone sul Monte Peller) torni libera. JJ4, infatti, ha prole e probabilmente il suo gesto fu condizionato da ciò. I giudici del Consiglio di Stato hanno deciso per la messa i nlibertà anche tenendo presente il futuro dei piccoli, oltre ad altre circostanze.

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Un Commento

  1. Il problema non è l’orso M49 ma il territorio troppo antropizzato. Non esiste coabitazione (pacifica) tra una specie che necessita di grandi spazi e una Regione che, anche se non ha una densità abitativa eccessiva, ha però un territorio molto sfruttato per scopi agricoli o turistici o entrambi. Infatti i problemi trentini non ci sono nel vicino Friuli od in Slovenia, dove le specie selvatiche (anche rare, come lupi o grifoni) trovano spazi e tutele…

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