Stop ricerche. Boyan Petrov resta sullo Shisha Pangma

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Boyan Petrov resterà sullo Shisha Pangma. Stop alle ricerche. Sinora, dal 3 maggio (giorno dell’ultimo avvistamento del bulgaro), nessuna traccia, nessun indizio sulla montagna. Soccorritori e sherpa l’hanno setacciata. È probabile che il forte alpinista, con 10 Ottomila alle spalle senza ossigeno ausiliario e sherpa, sia caduto in un crepaccio.

Boyan Petrov era una macchina da montagna. Amante dello stile alpino. Disdegnava l’ossigeno e le nelle sue salite non ha mai utilizzato sherpa e portatori. Capace, come nel 2014, di salire 3 Ottomila (Kanchenjunga, Broad Peak e K2) in soli 100 giorni. O come nel 2016 salendo Annapurna, Nanga Parbat e Makalu.

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